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Capitolo 8

Continuiamo nella sezione "meno è meglio" delle linee guida con il capitolo sull'alcol!

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Si definiscono bevande alcoliche tutte le bevande che contengono alcol (etanolo), in varia misura.

La quantità di alcol presente nella quantità di bevanda, che nell’uso comune rappresenta un drink, viene definita unità alcolica (U.A.).

In Italia l’UA è la quantità di etanolo presente in un bicchiere di vino (125ml) a media gradazione (12% vol) o in una lattina (330ml) di birra a media gradazione (4,6% vol) o in un bicchierino (40ml) di superalcolico (40% vol) e corrisponde a 12g di etanolo. 

 

Perché ridurlo? 

L’elemento caratterizzante della bevanda alcolica è l’etanolo, che non è un nutriente ma una fonte rilevante di energia (7 kcal/g), quindi la bevanda che lo contiene non apporta nutrienti, se non zuccheri. 

Per queste ragioni le calorie derivanti da bevande alcoliche sono definite “calorie vuote”. 

L’alcol è una sostanza tossica e cancerogena e il consumo prolungato e cronico è associato ad un aumentato rischio di cancro; è neurotossico e può indurre assuefazione, dipendenza e alcolismo. È quindi responsabile di gravi danni sociali, mentali ed emotivi. 

Inoltre, è associato ad un aumento di rischio per malattie cardiovascolari e metaboliche, osteoporosi. 

 

La quantità di consumo compatibile con un basso rischio si può riassumere in 2, 1, 0:

  • Fino a 2 unità alcoliche al giorno per uomo adulto.

  • Fino a 1 unità alcolica al giorno per donna o persona sopra i 65 anni.

  • 0 alcol sotto ai 18 anni.

 

È vero che bere vino rosso fa bene alla salute? 

Il vino rosso e le bevande alcoliche contiene dei composti bioattivi come acidi fenolici, stilnene (resveratrolo) e flavonoidi presenti nelle materie prime usate per la loro produzione (frutta, cereali...) o derivate da materiali usati per l’invecchiamento. Questi composti isolati e somministrati in una certa quantità hanno dimostrato di esercitare azione antiossidante, antinfiammatoria e antiaggregante in studi sperimentali. Di conseguenza tagli proprietà sono state attribuite alla bevanda che li contiene. 

Però questo non rende le bevande alcoliche una fonte utile di molecole bioattive perché per assumerne un’adeguata quantità, affinché ci sia un effetto davvero positivo per la salute, bisognerebbe introdurre quantità di bevanda alcolica non compatibili con il grado di rischio ad essa associato. 

Oltretutto, l’apporto di tali sostanze è 10 volte superiore in prodotti non contenti alcol, quali frutta e verdura, che non sono associate a nessun rischio. 

Quindi non è plausibile la scusa dell’antiossidante per poterne bere un bicchiere in più. 😉 

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